Ci sono molte forme di libertà. Quella più comune è la libertà di espressione e per un popolo di ciarlieri e ciarlatani, come quello che occupa questo sfortunato lembo di terra denominato Italia, viene prima di tutto. La libertà di espressione è oltretutto oggi confusa con la sfrenatezza orgiastica di urlare e vomitare qualsiasi cosa: insulti, calunnie, falsità, sciocchezze, ecc... La libertà di espressione presuppone una prudenza guidata dal sapere che oggi è completamente trascurata.
Ci sono tuttavia ulteriori forme di libertà: una di queste è la libertà di movimento. Anche questa espressione della libertà individuale è oggi completamente fraintesa. Oggi la libertà di movimento è considerata la possibilità di andare ovunque con il mezzo più comodo e (apparentemente) più rapido possibile. E' quindi la libertà di turisteggiare in giro magari prendendo la macchina o l'aereo. Vedere tuttavia lunghe file di auto ferme incolonnate nel triste traffico delle nostre orribili città non mi sembra possa dscrivere la libertà di movimento. Allo stesso modo madrie di plebe bovina che pascola nei centri commerciali in preda alla psicosi da shopping sfrenato non rappresentano espressioni della libertà di alcun genere.
Quando penso alla libertà di movimento penso sempre alla libertà di camminare: camminare a piedi ovviamente. Un uomo o una donna che cammina a piedi può virtualmente andare ovunque senza i vincoli di una strada asfaltata o una ferrovia o una rotta aerea. Magari sarà un viaggio molto più lungo ma più intelligente e profondo. Allo stesso modo chi è uso alla pratica del via-andare sa benissimo che è molto più stancante stare ore in macchina rispetto a camminare per chilometri.
Scioccamente ci ricordiamo dell'importanza di questa forma di libertà nel momento in cui non possiamo più camminare anche provvisioriamente. In quel momento capiamo che ci è stato sottratto qualcosa: la nostra autonomia. La libertà di muoversi a piedi è quindi sinonimo di autonomia, indipendenza, libertà nel senso più pieno. Non dipendere dagli altri anche per necessità elementari è una libertà che va sempre tutelata e camminare, magari in campagna in solitudine, ci aiuta ad apprezzare questa condizione. Non solo: questa pratica ci consente di riscoprire anche la libertà di godere del silenzio, un lusso che oggi è veramente difficile potersi permettere.
Da camminatore appasionato suggerisco la lettura di questo bel libro: un interessante memoriale ricco di suggestioni e riflessioni. Riscoprire questa pratica può essere un contributo utile alla salute del proprio corpo, del proprio spirito e magari alla riduzione dell'inquinamento. L'importante è muovere il primo passo: il resto segue da sé...
PS: un capitolo che mi ha molto colpito è quello dedicato al camminare per le donne. Le donne, a differenza degli uomini, non sono nemmeno libere di camminare da sole, sempre esposte al pericolo di qualche aggressione. Non possono fare come ad esempio faccio io delle lunghe camminate in solitaria in campagna se non con forti rischi... C'è da riflettere...
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