Quando vuoi fare un regalo e non hai un'idea precisa di cosa regalare, bisognerebbe donare un libro. Non c'è bisogno di una ricorrenza specifica: è sempre bello donare un libro. Veicola sempre un messaggio, un'idea, un sogno. Peccato che ogni volta che regalo un libro, il più delle volte la gente si incazzi...

If you want to make a gift and you have no idea about what to buy, well donating a book it's always a good choice. It's no necessary to wait for a specific occasion: it's always something good. A book materializes messages, ideas, dreams. Yet anytime I give a book as a gift in the majority of cases, people tend to get angry...

mercoledì 25 luglio 2018

Libri da spiaggia

Come tutte le estati, ho predisposto da tempo la riserva di libri che mi porto dietro quando devo andare in spiaggia. Per me infatti è un enorme piacere stare spaparanzato sotto l'ombrellone, magari dopo aver fatto una lunga passeggiata lungo la riva al mattino molto presto, e mettermi a leggere qualcosa. Devo dire che il mare, soprattutto in alcuni orari ad esempio la tarda mattinata o il tardo pomeriggio, mi ispira parecchio a leggere: non so perchè. Forse è solo una questione di suggestione... Mah!

Tendenzialmente preferisco portarmi dietro qualcosa di leggero sotto tutti i punti di vista. In primo luogo il libro da spiaggia non deve essere un tomo di migliaia di pagine. Non si riesce a tenerlo a lungo e dopo un po' vengono i crampi. Ricordo un'estate recente: ho avuto enormi problemi a gestire fisicamente gli "increati" di Moresco dallo spessore e dal peso notevoli... Le braccia mi fanno ancora male. Inoltre non deve essere pesante anche come argomenti perchè sotto l'ombrellone con il caldo si rischia di crollare dal sonno: evito quindi trattati di logica filosofica e saggi troppo impegnativi.

Questi quindi i libri che mi porto dietro. Speriamo che siano buoni. Seguirà recensione post lettura.

  • Iwaki Kei: "Arrivederci, Arancione"
  • Mihail Sebastian: "Da duemila anni"
  • Yasushi Inoue: "Morte di un maestro del Tè
  • Lafcadio Hearn: "Ombre Giapponesi"
  • Wisława Szymborska: "Discorso all'ufficio oggetti smarriti"
  • Jorge L. Borges: "Storia universale dell'infamia"
  • Jorge L. Borges: "L'Aleph"
  • Francesca Rigotti: "De Senectute: la vecchiaia delle donne"
  • Michael Frank: "I formidabili Frank" 
Avrei anche altri libri che ho messo da parte ma devo vedere se mi entreranno nello zaino...
 

mercoledì 4 luglio 2018

Bregman R. "Utopie per Realisti"

In questa epoca in cui la sola possibilità di ragionare sul futuro (possibile, auspicabile, probabile) è del tutto svanita in favore di un presente dilatato completamente sradicato dal passato (che la politica ha prontamente abbracciato), il concetto di utopia potrebbe sembrare a dir poco inattuale. Invece la catastrofe dei nostri giorni che si manifesta tra l'altro sulla incapacità di gestire i complessi problemi che decenni di irresponsabilità come forma di governo hanno generato (a livello ambientale, politico, energetico, tecnologic, sociale, economico), è dovuta anche dalla incapacità di pensare in modo utopico. Possibile che non siamo più capaci di immaginare l'inimmaginabile? Possibile che non siamo in grado di rendere realizzabili idee e progetti che appaiono fantasiosi e che invece sono alla basa dell'idea di "futuribile"? Veramente non è più lecito "osare"?

Questo interessante libro muove i suoi passi proprio da queste considerazioni presentando in modo semplice e chiaro alcune teorie e idee in materia economica e sociale che oggi appaiono utopiche ma che in teoria sarebbero realizzabili con grande beneficio per gran parte della nostra società.

Magari proprio il ricorso ad idee utopiche realizzabili, potrebbe salvarci dal binario morto su cui la locomotiva della nostra società sta pericolosamente correndo all'impazzata.   

Lettura gradevole, non troppo complicata, alla portata di tutti.