Quando vuoi fare un regalo e non hai un'idea precisa di cosa regalare, bisognerebbe donare un libro. Non c'è bisogno di una ricorrenza specifica: è sempre bello donare un libro. Veicola sempre un messaggio, un'idea, un sogno. Peccato che ogni volta che regalo un libro, il più delle volte la gente si incazzi...

If you want to make a gift and you have no idea about what to buy, well donating a book it's always a good choice. It's no necessary to wait for a specific occasion: it's always something good. A book materializes messages, ideas, dreams. Yet anytime I give a book as a gift in the majority of cases, people tend to get angry...

martedì 21 settembre 2010

Z. Bauman: "Modernità e Ambivalenza/Modernity and Ambivalence"

Come per tutti i libri di Bauman, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un testo importante e, in alcuni momenti, anche un po' impegnativo. Si tratta di un'acuta analisi sul rapporto fra la modernità (e direi anche post-modernità) ed il concetto di ambivalenza nelle sua varie declinazioni in particolare quella risultante dal contatto fra culture diverse.

Il libro pertanto si presenta con una notevole dose di attualità soprattutto in considerazione delle grandi difficoltà che si riscontrano oggi in Italia in tema di gestione dell'immigrazione e del relativo confronto fra culture di popoli diversi da cui scaturisce ambivalenza.

Molto interessanti la prima parte e le conclusioni: più lenta la parte centrale relativa all'esempio delle complesse problematiche dell'integrazione della popolazione ebraica nel contesto europeo.

E' un libro che si può leggere avendo tuttavia un minimo di preparazione in materia.
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As already said for other books from Z. Bauman, even in this case this is an important book.

This is an interesting analysis about the relations between the concept of modernity (maybe post-modernity) and ambiguity according to various meanings and implications in particular those involving the problem deriving from the contacts and confrontations among different cultures. This aspect makes this book particularly relevant for many present issues for example for italian society which is currently dealing with many problems related to the management of immigration and the cohabitation of different cultures and the resulting critical and ambivalent role.


The first half and the conclusions of the book are very interesting: the central part, more focused on the example of the problems and history of the integration of the Jewish communities in the european context, is maybe a little bit "slower"

I suggest the reading of this book having however some preparation and inclination to this kind of topics and books.

lunedì 13 settembre 2010

Simone De Beauvoir: "Il Secondo Sesso/Le Deuxième Sexe)


Libro molto importante (forse un po' datato) sulla condizione femminile e sulle caratteristiche della realtà femminile. Un libro che, nonostante sia stato scritto nel 1949, mantiene intatte le analisi sulle criticità e le problematicità dell'essere "donna" in una società totalmente al "maschile".

Superfluo dire che l'attualità renderebbe indispensabile (se non obbligatorio a scuola) la lettura di questo libro: per le donne (giovani e meno giovani) sarebbe indispensabile per acquisire quella consapevolezza necessaria al riconoscimento della propria individualità e della propria persona mentre per gli uomini (giovani e meno giovani) potrebbe contribuire a cominciare a capire qualcosa dell'"altra metà del cielo".

Libro da leggere.

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A very important book about the woman condition and about the characteristcs of the "woman dimension". Even if written in 1949, this book still maintains extremely valid the analyses about those critical and problematic issues in being a woman in a "male society". The relevance of many news about violence against women makes this book a critical tool (maybe its reading should be compulsory at school...) to build a necessary awareness first of all for women themselves. In the same time the reading of this book is essential also for men in order to have some elements to begin to understand the women reality and their dignity.

martedì 7 settembre 2010

I libri che ho letto sotto l'ombrellone...

Sono finite le vacanze ed approfitto per un breve bilancio della lettura dei libri che mi sono portato appresso in spiaggia.


Cominciamo con Josè Saramago ed il suo "Caino".

Possibile che sia stato scritto da Saramago? Siamo proprio sicuri?

Devo dire che avevo recentemente letto "Cecità" e mi era molto piaciuto: molto bella la tecnica descrittiva, lo stile, la trama, le suggestioni e le allusioni, la metafora generale, ecc... ecc...

Qui francamente Saramago non lo riconosco. Forse sono io che non riesco a cogliere le sottigliezze (a me talvolta sembrano quasi infantili...) dell'autore, anche tenendo presente l'interessante punto di vista dell'assassino di Abele. Niente da fare. Un libro che sfiora la dimensione critica della sciocchezza.





Da povero illuso quale io sono, per rifarmi (sic), ho intrapreso la lettura di questo romanzo "La Prigione di Neve" di Jan Elizabeth Watson.

Libro e scrittrice sono stati entrambi molto elogiati dalla critica: anche in questo caso, mai e poi mai fidarsi dei critici.

L'idea di base è molto buona ed interessante (non la svelo per i masochisti che intendono eventualmente acquistare il libro e farsi un'idea personale), ma il racconto è fiacco e strafiacco. Libro modestissimo: un'occasione mancata alla grande. Suggerisco, per il bene dell'umanità, di copiare l'idea e di riscrivere il tutto con una trama decisamente più interessante.




Decisamente più interessante (per gli amanti del genere ovvio) è stato invece questo "Enigma dei Numeri Primi" di Marcus Du Sautoy. Attenzione: non si tratta della "Solitudine dei Numeri Primi". Qui si parla di una cosa seria.
Nonostante si tratti di un bel librone e che affronti numeri primi, teoremi matematici e biografie di tanti matematici (i cui nomi ancora provocano il terrore in generazioni di studenti di liceo scientifico - quando al liceo scientifico si studiava ancora la matematica), la trattazione non è mai tediosa. Anzi suscita sempre molta curiosità ed interesse: alla fine l'autore riesce anche a rendere "digeribile" ciò che la scuola alla fine ci aveva fatto odiare. Complimenti! Consigliabile la lettura.