Quando vuoi fare un regalo e non hai un'idea precisa di cosa regalare, bisognerebbe donare un libro. Non c'è bisogno di una ricorrenza specifica: è sempre bello donare un libro. Veicola sempre un messaggio, un'idea, un sogno. Peccato che ogni volta che regalo un libro, il più delle volte la gente si incazzi...

If you want to make a gift and you have no idea about what to buy, well donating a book it's always a good choice. It's no necessary to wait for a specific occasion: it's always something good. A book materializes messages, ideas, dreams. Yet anytime I give a book as a gift in the majority of cases, people tend to get angry...

domenica 22 dicembre 2019

Finding "De Rerum Natura"

Dopo lunghe ricerche ho definitivamente appurato di aver smarrito la mia copia del De Rerum Natura di Lucrezio. Non mi ricordo di averlo prestato, non mi ricordo dove l'ho messo... morale della favola... il libro è scomparso.
A questo punto chiedo alla grande comunità dei bibliofili: avete una versione MODERNA di questa opera da suggerirmi? A me al momento non interessa la versione originale a fronte. Mi serve una traduzione moderna, non ottocentesca. Non mi interessa nemmeno la metrica e le rime baciate. Mi serve un testo potente.
Ogni suggerimento e indicazione sono più che benvenute. Thanks!

mercoledì 4 dicembre 2019

William Least Heat Moon: "Strade blu"

Licenziato e mollato dalla moglie. Dopo un momento di sbandamento l'autore decide di partire senza meta sul suo furgone lungo le strade secondarie d'America: quelle che sulle carte sono riportare in blu. Rispolvera il suo nome originario nativo-americano e ribattezza il furgone "Ghost Dancing". 

Inizia così un viaggio in quell'America nascosta fatta di cittadine piccole o piccolissime dai nomi improbabili, abitate da pochissime persone tagliate fuori dai grandi flussi commerciali e turistici.
Questo libro è quindi un lungo diario di viaggio fatto di paesaggi, deserti e montagne, edifici, personaggi, storie umane, giornate di sole, di neve e di pioggia, locali dove mangiare, bere e scambiare due parole con gli abitanti del luogo.

Un libro molto bello e affascinante che fornisce un'immagine degli USA che molto raramente riusciamo a percepire qui in Europa, meno che mai in Italia... Consiglio la lettura

venerdì 15 novembre 2019

Stefania Auci: "I leoni di Sicilia"

Devo ammettere che raramente mi capita di leggere libri di autori/autrici italiani/e contemporanei/e. Dopo aver preso qualche sonora "sòla" con affermati scrittori e scrittorini tanto reclamizzati nei talk show, mi sono tenuto alla larga dai fenomeni letterari di casa nostra.

In questo caso però ho fatto un'eccezione. Questa estate ho preso in mano questo libro e l'ho letto con un discreto piacere.
Il motivo della mia scelta è stato legato a vari fattori. Questo libro racconta in modo romanzato ma preciso ed accurato, la saga della mitica famiglia Florio dalle sue prime mosse in terra di Calabria fino alla fine del XIX secolo. E' previsto infatti un secondo volume con la storia più recente di questa leggendaria famiglia. 

La mia origine familiare siciliana (si deduce chiaramente del mio nome e cognome per chi non l'avesse ancora intuito) e il fatto che mia nonna spesso ricordava I Florio negli anni in cui ha vissuto a Palermo, hanno pertanto smosso la mia curiosità. 

Si tratta di un bel romanzo, con tutti gli intrecci e gli intrighi del caso, scritto con una prosa fluida e scorrevole. Insomma una lettura piacevole. 
Un plauso quindi all'autrice che, tra le altre cose, mi ha anche (sia pure in parte) riconciliato con la scalcinata industria del libro nostrana.

Lettura consigliata per tutti i palati. Ovviamente rimango in attesa del secondo volume.

giovedì 3 ottobre 2019

J. Dee: "I provinciali"

Questo è un libro un po' particolare. Beh, niente di paranoico, tanto per chiarire subito.  Però è strano. La stranezza consiste nel fatto che ha un incipit incredibile, bellissimo, fantastico: inizia con un'idea di storia veramente accattivante. Insomma ha un'introduzione che sembra quasi una storia a sè stante.

Poi inizia la trama vera e propria, collegata con questa introduzione-bomba, che rimane affascinante, ma che pagina dopo pagina, si sgonfia progressivamente e lentamente. Il libro e tutta la storia si afflosciano piano piano fino alla sua conclusione, ahimè del tutto banale.... Questa è stata la mia impressione complessiva.

Che peccato! Direi che è un'idea sprecata, usata male. L'ambientazione è interessante (la provincia americana: questa sconosciuta) però alla fine si fa un po' fatica ad arrivare in fondo perchè si perde il senso del discorso... E devo dire che mi sono pure incasinato con i personaggi la cui storie personali alla fine non interessano più di tanto. Mah!

Magari è un problema mio: tanta aspettativa delusa dopo un prologo così bello. Però può piacere: è un libro, nel complesso leggibile e gradevole. Però cacchio! 

martedì 3 settembre 2019

Haruf. K.: Trilogia della pianura

Tra la gran quantità di libri che mi sono portato al mare, non ho potuto fare a meno di includere questi tre libri di Haruf che vengono convenzionalmente raccolti in una trilogia.

Si tratta di tre romanzi tutto sommato indipendenti: quindi possono essere letti senza necessariamente seguire un filo conduttore.  Certo chi volesse, può invece seguire una sorta di ordine cronologico secondo l'ordine di scrittura di ciascun romanzo.

Avevo già letto un primo libro di Haruf che si trova fuori da questa trilogia e ne ho parlato decisamente bene. In questi tre romanzi, che personalmente ho letto seguendo la loro successione cronologica, ho ritrovato lo stesso splendido stile affilato di questo scrittore americano, le stesse bellissime e struggenti ambientazioni.

Le trame le lascio come sempre alla curiosità del lettore. 

E' pertanto una lettura che consiglio vivamente perchè non particolarmente impegnativa e a mio parere molto fluida, appassionante e coinvolgente: questi romanzi non sono dei mattoni fatti di un numero stratosferico di pagine. Belli da leggere nei momenti di relax. Quindi ripeto: invece di guardare orridi programmi televisivi o perdere un'infinità di tempo sui cosiddetti "social" (che di social non hanno nulla), optare sempre per un buon libro.

E sono oltretutto convinto che prima o poi ci scapperà fuori pure un film.






mercoledì 24 luglio 2019

Cannarella C.: "Vecchi Atlanti"

Un vecchio atlante universitario degli anni 50 di mia madre può fornire una serie di spunti veramente molto interessanti su quanto sia cambiato il modo in cui l'umanità descrive sè stessa e l'ambiente in cui vive.

Ci ho perso un po' di tempo per leggere una montagna di pagine (quasi 600) per distillarne gli aspetti più caratteristici, pittoreschi e controversi: il tutto con un pizzico di ironia per non sgretolare le scatole del lettore. Ma ne è valsa la pena...

Insomma: un tantino di auto-celebrazione via...

Carmelo Cannarella: "Vecchi Atlanti"

giovedì 18 luglio 2019

martedì 2 luglio 2019

Haruf K.: "Vincoli"

Con questo gran caldo estivo e con l'approssimarsi delle vacanze servono letture leggere, tranquille, rilassanti. La sera, invece di guardare qualche cavolata in TV, non c'è niente di meglio che spaparanzarsi al fresco e leggere qualche paginetta che non ci sconvolga la giornata più di tanto.

Consiglio vivamente a questo fine codesto libro. Una bella storia e un'ambientazione intrigante: l'allegra (mica tanto) cittadina di fantasia di Holt (Colorado). Il protagonista di questa storia è alla fin fine l'incredibile provincia americana, di cui noialtri sappiamo poco o nulla.

Al di là della trama, che non svelo per ovvi motivi, questo romanzo prende per la bella prosa, cruda, asciutta, secca, diretta come una cartella esattoriale: come solo gli americani sanno fare. Insomma tutto l'opposto di questi librettuzzi e storielluzze di noti e meno noti pseudo-scrittori e scrittrici italiani/e che sembrano scritte da un bambino di seconda elementare... Del resto, in Italia, il talento viene prima di tutto.

Ooops sto divagando, ma (abbiate pazienza) sono reduce da alcuni festival letterari dove ho provato una discreta vergogna per la maggior parte dei soggetti che ci hanno annoiato nel vano tentativo di rifilarci il loro ultimo capolavoro editoriale. Sto ancora cercando di elaborare il trauma: con scarso successo....

Insomma "Vincoli" può essere una bella lettura: il libro poi non è voluminoso come un manuale di diritto privato. Quindi è facilmente trasportabile come il fu digestivo Antonetto: da portare in tram, metro, bus, treno, spiaggia, sala d'attesa del neuropsichiatra e via discorrendo.

lunedì 17 giugno 2019

Kuznecov A.: Babij Jar

La storia spesso e volentieri altro non è che la cronaca del male che l'umanità arreca a sè stessa, della sofferenza immane che una parte di umanità infligge ad un'altra senza un motivo razionale. Ci sarebbe da concludere che alla fine gli esseri umani sono principalmente e quotidianamente impegnati ad arrecare del male ad altri essi umani (nelle grandi o nelle piccole cose, con consapevolezza o inconsapevolmente) e al pianeta nella sua interezza, per avidità, stupidità, ottusità. E oltretutto, quando si esaminano certi eventi di un orrore indicibile, si fa molta fatica a parlare di umanità: non c'è umanità, non c'è niente altro che il male.

Questo libro è la cronaca di un orrore continuo e indicibile, di una brutalità che non trova le parole per essere raccontata: eppure qui viene proprio raccontata con quel sapore amaro che deriva dal fatto di aver toccato il fondo che può apparire impossibile da toccare, da un male che nessun animale (a parte l'uomo) è capace di arrecare a sè e agli altri. E non ci sono religioni che tengono perchè in questi momenti della storia Dio è totalmente assente. 

E' la storia del gigantesco massacro continuo di uomini donne e bambini perpetrato a Kiev durante la seconda guerra mondiale.

Si tratta di una lezione pesante soprattutto per il presente, per coloro che, incapaci di avere un sentimento di memoria degno di questo nome, non provano alcuna vergogna per invocare un passato indecente che non può essere dimenticato e tantomeno negato.

mercoledì 5 giugno 2019

Baltrušaitis J. "Il Medioevo Fantastico"

Il Medioevo è un'età orribile della nostra storia. Non c'è "Trono di Spade" o altra trovata televisiva che tenga. Oltretutto in Italia, a parte qualche breve parentesi, il Medioevo sostanzialmente non è mai finito. E si vede.

Eppure qua e là qualcosina di interessante il Medioevo ce lo riserva soprattutto laddove quella bizzarra, feroce, fanatica e sconclusionata umanità che lo popolava riusciva, consapevolmente o inconsapevolmente, a contaminarsi con culture decisamente più civili sia del passato che dell'Oriente. E da queste contaminazioni che nasce quel "bello", nell'architettura, nella letteratura, nella filosofia e nell'arte in generale, che il Medioevo nonostante tutto è riuscito a produrre. Sono poi queste contaminazioni (Grecia e Roma antica, Persia, India, Cina, la cultura ebraica e araba) che danno vita ad un vero e proprio Medioevo Fantastico la cui massima espressione almeno qui da noi è la corte di Federico II in Sicilia. 

Insomma il Medioevo diventa potente quando diventa ecumenico: una bella lezione per gli oscurantisti di oggi. Dalle piccole patrie non viene fuori niente.... del resto è questa anche la grande lezione di Roma.

Questo libro è un viaggio attraverso queste contaminazioni che testimonia inoltre come, con tutte le difficoltà che ci potevano essere in quei tempi privi di connessioni internet e smartphone, le idee e la cultura circolavano. E parecchio anche.

Libro di lettura leggermente impegnativa, ma poco: è un saggio che presuppone una certa sete di conoscenza. Consiglio anche per comprendere una certa simbologia che ancora ci circonda e che in pochi riescono a decifrare correttamente.  

mercoledì 15 maggio 2019

Singer I. B.: "Nemici"

Un bel romanzo, con una bella trama ed una classica ambientazione newyorkese...  Il sottotitolo recita "una storia d'amore". Molto riduttivo, le cose sono molto più complicate. Di certo non è un romanzo sdolcinato.

La prosa è fluida ed agevole. Lettura piacevole. Consiglio la lettura per svagarsi con intelligenza e con un buon libro interessante.

lunedì 15 aprile 2019

Feuchtwanger L.: "Odisseo e i maiali"

Ho trovato questo libro per caso, poggiato fuori posto, oltretutto, sullo scaffale della libreria dove solitamente passo per acquistare qualche libro. Mi ha attirato il titolo e, dopo aver dato una rapida scorsa qua e là, ho deciso di acquistarlo e portarmelo a casa. L'ho letto immediatamente.

L'autore non è molto conosciuto nelle nostre contrade anche se ormai tutti gli autori stanno diventando sconosciuti nelle nostre contrade! 

Amico di Brecht, autore del libro "Suss l'ebreo", in questo volumetto sono raccolti tre suoi racconti brevi che hanno come protagonisti il primo appunto Ulisse, il secondo Nerone, il terzo l'Ebreo Errante.

Sono tre racconti dalla prosa sferzante, soprattutto il terzo, e di un certo fascino. Consiglio la lettura.

martedì 12 marzo 2019

T. Bernhard: "Perturbamento"

E' difficile qualificare un'opera come questa. Definire questo libro un romanzo forse è un po' riduttivo. In sostanza il libro si snoda in due parti principali. La prima si potrebbe dire che segue una trama apparente mentre la seconda appare come una trattazione genuinamente filosofica che si snoda lungo praticamente un monologo. 

Si tratta di un libro molto complesso in cui la "speranza" è finita da un pezzo. Una nube di pessimismo grava ovunque: non c'è via di uscita per niente e per nessuno. Tutta l'opera è una sentenza di condanna contro il genere umano: senza appello, senza attenuanti.

La stessa prosa è altrettanto complessa: un muro di considerazioni, di parole, di visioni che lasciano senza fiato.

Un libro bellissimo, una lettura molto impegnativa e tutta in salita, ma sicuramente non per tutti i palati. Destinato a chi "ha le orecchie per sentire". Astenersi perditempo.

lunedì 7 gennaio 2019

Benfenati A.: "Psicologia e pedagogia degli anormali"

Mettendo ordine fra i libri di mia madre ho trovato questo volume il cui titolo ha attirato immediatamente la mia attenzione. Si tratta di un testo di livello universitario che infatti mia madre probabilmente ha dovuto studiare all'università nella metà degli anni 50 presso la facoltà di Lettere.

Si tratta di un volume di grandissimo interesse (almeno per il sottoscritto) perchè descrive come in quegli anni venisse affrontato il problema dell'anormalità nei ragazzi: tutto ciò che si discostava da un comportamento pacato, prevedibile, socialmente "adeguato" ed utile veniva bollato come anormale. Tengo a precisare che si parla di "fanciulli e di ragazzi": la dimensione femminile è completamente assente. Ho trovato brevi cenni all'anormalità femminile ma solo relativa alla prostituzione patologica (!) e agli eccessi sessuali: insomma la donna anormale è il solito demonio sfrenato.

Per il resto balza agli occhi la distinzione fra anormalità dovuta a ragioni fisiche (patologie neurologiche, genetiche et similia) e quelle dovute a condizioni sociali particolari come genitori delinquenti o alcolizzati, genitori che non vanno d'accordo, miseria, ecc...

La cosa interessante è il tentativo di schematizzare  e strutturare in modo scientifico tutti i comportamenti, e di conseguenza gli individui, disadattati a vario titolo anche al fine di individuare rimedi e soluzioni ai vari problemi comportamentali. Non bisogna dimenticare che il volume serviva a formare gli insegnanti posti di fronte a studenti "strani". Inoltre non va parimenti dimenticato che all'epoca per un nonnulla un bambino rischiava di finire in una scuola differenziale, speciale o il temutissimo "collegio". Di tutto questo ho memoria nitida: la maestra (una suora severa) ci teneva sempre tutti d'occhio e al primo atto di insubordinazione si rischiava veramente grosso...

Insomma una lettura di un certo interesse anche se il libro è praticamente introvabile. Aggiungerei anche che si tratta di una lettura di una certa utilità: ho finalmente compreso i criteri scientifici per distinguere in modo categorico lo stupido dal deficiente, il cretino dall'imbecille. Tutte distinzioni estremamente utili soprattutto quando si leggono certe cose sui social, sui giornali o in TV.

Inoltre adesso so finalmente come identificare e insultare in modo appropriato e rigoroso certe persone.