Quando vuoi fare un regalo e non hai un'idea precisa di cosa regalare, bisognerebbe donare un libro. Non c'è bisogno di una ricorrenza specifica: è sempre bello donare un libro. Veicola sempre un messaggio, un'idea, un sogno. Peccato che ogni volta che regalo un libro, il più delle volte la gente si incazzi...

If you want to make a gift and you have no idea about what to buy, well donating a book it's always a good choice. It's no necessary to wait for a specific occasion: it's always something good. A book materializes messages, ideas, dreams. Yet anytime I give a book as a gift in the majority of cases, people tend to get angry...

lunedì 7 gennaio 2019

Benfenati A.: "Psicologia e pedagogia degli anormali"

Mettendo ordine fra i libri di mia madre ho trovato questo volume il cui titolo ha attirato immediatamente la mia attenzione. Si tratta di un testo di livello universitario che infatti mia madre probabilmente ha dovuto studiare all'università nella metà degli anni 50 presso la facoltà di Lettere.

Si tratta di un volume di grandissimo interesse (almeno per il sottoscritto) perchè descrive come in quegli anni venisse affrontato il problema dell'anormalità nei ragazzi: tutto ciò che si discostava da un comportamento pacato, prevedibile, socialmente "adeguato" ed utile veniva bollato come anormale. Tengo a precisare che si parla di "fanciulli e di ragazzi": la dimensione femminile è completamente assente. Ho trovato brevi cenni all'anormalità femminile ma solo relativa alla prostituzione patologica (!) e agli eccessi sessuali: insomma la donna anormale è il solito demonio sfrenato.

Per il resto balza agli occhi la distinzione fra anormalità dovuta a ragioni fisiche (patologie neurologiche, genetiche et similia) e quelle dovute a condizioni sociali particolari come genitori delinquenti o alcolizzati, genitori che non vanno d'accordo, miseria, ecc...

La cosa interessante è il tentativo di schematizzare  e strutturare in modo scientifico tutti i comportamenti, e di conseguenza gli individui, disadattati a vario titolo anche al fine di individuare rimedi e soluzioni ai vari problemi comportamentali. Non bisogna dimenticare che il volume serviva a formare gli insegnanti posti di fronte a studenti "strani". Inoltre non va parimenti dimenticato che all'epoca per un nonnulla un bambino rischiava di finire in una scuola differenziale, speciale o il temutissimo "collegio". Di tutto questo ho memoria nitida: la maestra (una suora severa) ci teneva sempre tutti d'occhio e al primo atto di insubordinazione si rischiava veramente grosso...

Insomma una lettura di un certo interesse anche se il libro è praticamente introvabile. Aggiungerei anche che si tratta di una lettura di una certa utilità: ho finalmente compreso i criteri scientifici per distinguere in modo categorico lo stupido dal deficiente, il cretino dall'imbecille. Tutte distinzioni estremamente utili soprattutto quando si leggono certe cose sui social, sui giornali o in TV.

Inoltre adesso so finalmente come identificare e insultare in modo appropriato e rigoroso certe persone. 

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