Quando vuoi fare un regalo e non hai un'idea precisa di cosa regalare, bisognerebbe donare un libro. Non c'è bisogno di una ricorrenza specifica: è sempre bello donare un libro. Veicola sempre un messaggio, un'idea, un sogno. Peccato che ogni volta che regalo un libro, il più delle volte la gente si incazzi...

If you want to make a gift and you have no idea about what to buy, well donating a book it's always a good choice. It's no necessary to wait for a specific occasion: it's always something good. A book materializes messages, ideas, dreams. Yet anytime I give a book as a gift in the majority of cases, people tend to get angry...

mercoledì 21 novembre 2018

J. L. Borges: "Storia universale dell’infamia"

Ho letto qesto libro la scorsa estate, comodamente spaparanzato su un lettino sotto l'ombrellone mentre la gente (uomini, donne, vecchi e bambini) strillava all'impazzata nel loro disperato tentativo di divertirsi con i palloni o i racchettoni o alla disperata ricerca di un posto dove "se magna tanto e se spenne poco"...

Non so bene per quale motivo, magari pensando a qualche situazione particolare in cui sono incappato recentemente o a qualche misero personaggio da due soldi che il fato (elemento bizzarro e fuori dal nostro controllo si sa...) mi ha malauguratamente posto sul mio cammino, insomma mi ritrovo a ragionare e commentare questo libro ora. Non credo alle coincidenze: comunque...

Borges con la sua prosa decisamente peculiare offre al lettore un catalogo di personaggi, estratti da latitudini e da epoce diverse, tutti accumunati da un elemento: l'infamia. Essere infami non è cosa da poco e trattasi di una caratterstica un po' innata, un po' coltivata dagli individui. Insomma: infami si nasce e si diventa sempre più infami con lungo e paziente esercizio. I personaggi che Borges propone sono infami di un certo spessore: non di certo gli squallidini ometti e donnicciole che la quotidiantià magari ci mette di fronte un po' in tutti campi. In effetti il mondo del lavoro, le stesse famiglie, il mondo dell'arte e - perchè no? - quello della musica (di profilo più o meno basso) sono tutti popolati da sciami di infami. E allora un libro come questo può tornare utile: quantomento per farci sorridere e riflettere sulla vacuità ed inutilità di tutti gli sforzi che gli infami mettono in campo per turbarci gratuitamente la vita.

mercoledì 14 novembre 2018

W. Szymborska: «Discorso all’Ufficio oggetti smarriti»

Sono tempi duri per la cultura in Italia: non importa a nessuno di questa benedetta "cultura" e gode di una scarsa o nulla considerazione. Leggere libri è considerato un hobby per sbruffoni che non hanno nulla da fare. Le librerie sono praticamente deserte e popolate dai soliti personaggi che si aggirano prudenti fra gli scaffali. Se chiedete a chiunque quale sia stato l'ultimo libro che ha letto e quando spesso la risposta è un silenzio gravido di minaccia: nella peggiore delle ipotesi rischi anche di prendere due schiaffi.

Se leggere un libro è diventata un'attività inutile, leggere un libro di poesia è diventato uno sport che espone al pubblico ludibrio: poichè leggere poesie viene considerata "roba da froci" c'è da aspettarsi che di qui a qualche anno potrebbe essere considerata una malattia sociale da curare magari con l'elettroshock come facevano in URSS.

E invece io imperverso ostinatamente a comprare e soprattutto leggere poesia, nonostante sia palesemente etero. Fondamentalmente perchè mi fa sentire meglio e mi consente di affrontare meglio il confronto continuo e costante con un'umanità sempre più mediocre, sempre più votata al conformismo, sempre più sterile in tutti i campi dell'esistenza.

Se c'è da segnalare una buona medicina contro tutto questo, allora mi permetto di evidenziare questo
«Discorso all’Ufficio oggetti smarriti» della Szymborsk. Si tratta di una fortunata raccolta di scritti di questa grande poetessa che sa scrivere parole di grande potenza con la semplicità di chi scrive con il cuore: e al cuore non si può mentire (momento di romanticismo gratuito da parte del sottoscritto).

Un'opera molto piacevole e una lettura tonificante: consiglio la lettura agli animi liberi...