Quando vuoi fare un regalo e non hai un'idea precisa di cosa regalare, bisognerebbe donare un libro. Non c'è bisogno di una ricorrenza specifica: è sempre bello donare un libro. Veicola sempre un messaggio, un'idea, un sogno. Peccato che ogni volta che regalo un libro, il più delle volte la gente si incazzi...

If you want to make a gift and you have no idea about what to buy, well donating a book it's always a good choice. It's no necessary to wait for a specific occasion: it's always something good. A book materializes messages, ideas, dreams. Yet anytime I give a book as a gift in the majority of cases, people tend to get angry...

mercoledì 24 ottobre 2018

D. Sudjic: "Il Linguaggio delle Cose"

Se c'è un libro che recentemente ha suscitato in me un notevole interesse è questo "Il linguaggio delle cose" di Deyan Sudjic. In effetti sono sempre stato attirato dalle forme degli oggetti, dallo stile delle cose più o meno comuni che ci circondano, dall'evoluzione del gusto durante il tempo, dalla bellezza o stranezza di oggetti di uso più o meno quotidiano.

In effetti questo interessantissimo libro risponde a molte delle mie domande su chi ha ideato cosa (chi ha disegnato il primo telefono?) e sul significato di alcune precise scelte sulla forma degli oggetti. Tuttavia l'autore, che ha una profonda competenza in materia, si spinge decisamente oltre svelando anche in modo critico la presenza per l'appunto di un vero e proprio linguaggio dello stile che si nasconde dietro gli oggetti più banali, i significati più profondi del design, il senso del concetto di "moda", ecc... 

Un mondo quello del design che è veramente affascinante e che faremmo bene a conoscere meglio, anche perchè investe pressochè tutto ciò che ci troviamo di fronte ogni giorno, le cui scelte stilistiche non avvengono mai per caso. Fino ad arrivare poi a quelle espressioni del design che sfociano in vera e propria arte...

Libro scritto con un linguaggio chiaro, ironico e intrigante. Corredato da numerose immagini.

Consiglio vivamente la lettura di questo libro anche per acquisire maggiore consapevolezza sul potere degli oggetti, sulla capacità che hanno coloro che decidono le forme delle cose di influenzare pesantemente le nostre vite e le nostre scelte anche le più apparentemente banali.

venerdì 12 ottobre 2018

G. Russell: "Regni dimenticati"

La geografia è una disciplina del sapere che è stata cancellata dall'orizzonte degli eventi. Stessa sorte sta capitando alla Storia: fondamentalmente, soprattutto le nuove generazioni, saranno private del concetto di "dove" e di "quando". Che questa manovra abbia uno scopo preciso o meno, o se sia frutto della cialtroneria dei nostri tempi non è dato saperlo. Resta comunque il fatto che un'umanità priva di questi due strumenti cognitivi è sostanzialmente dis-orientata nello spazio e nel tempo, rendendola facilmente preda di inventori di balle, politici da strapazzo, imbonitori vari, superstizioni, credenze religiose terrificanti, ecc... ecc...

Questo interessantissimo libro si colloca all'interno di questo vacuum dell'anima. Grazie ad una narrazione mai accademica e sempre molto fluida, l'autore ci accompagna in luoghi che spesso sentiamo nominare vagamente, e di cui abbiamo un'altrattanto vaga cognizione, abitati da comunità che sembrano sfidare l'idea stessa di Storia. Sono sopravvivenze spaziali e temporali incredibili di cui persiste una flebile memoria. Alcune di queste comunità sono assurte alla ribalta a causa di conflitti recenti, ma di esse sappiamo poco o nulla. Il filo conduttore (ma non l'unico) è proprio la sopravvivenza di credi religiosi antichissimi, alcuni dei quali presenti anche in Occidente fino al Medioevo ma spazzati via dal monoteismo, che oggi sono minacciati de moderne forme di integralismo monoteista.

Questo libro merita pertanto di essere letto: vale veramente la pena di dedicare il proprio tempo e la propria attenzione a questo approfondimento che ripeto non ha nulla di scolastico: al contrario. E' veramente un viaggio incredibile in luoghi dimenticati in un tempo dilatato.