Quando vuoi fare un regalo e non hai un'idea precisa di cosa regalare, bisognerebbe donare un libro. Non c'è bisogno di una ricorrenza specifica: è sempre bello donare un libro. Veicola sempre un messaggio, un'idea, un sogno. Peccato che ogni volta che regalo un libro, il più delle volte la gente si incazzi...

If you want to make a gift and you have no idea about what to buy, well donating a book it's always a good choice. It's no necessary to wait for a specific occasion: it's always something good. A book materializes messages, ideas, dreams. Yet anytime I give a book as a gift in the majority of cases, people tend to get angry...

giovedì 23 dicembre 2010

Christmas Suggestions

Just few days remaining before Christmas and the usual gift-nightmare has arrived. We are full of no-use objects. Our houses are crammed with things with which we don't know what to do. Christmas is thus the day in which you probably will receive the umpteenth useless gift.

For this reason, I exploit this terrible and very boring blog just to give a small suggestion: please give books as gifts for Christmas. Any kind of book is OK. Even if I can stand them, well you can give also cooking, cuisine or receipes' books. Photo books or an atlas are OK as well. There are so many beautiful editions with fantastic bindings which can make a wonderful impression in any private library.

I'm perfectly aware that nobody is reading this blog: anyway, dear reader, who just for a technical error is fallen in this stupid dissertation, you have to know that even here, in this boring blog, you may find some suggestion and a good book as a gift. There are enough books of any sort.

Similarly, I'm perfectly aware that there's nothing more difficult than the description of the face of who, deeply ignorant for deliberate choice-birth-faith, has just received a book as a gift when rather expecting a last generation mobile phone or any kind of technological gadget. How to say? It's a mix of hate and perplexity: maybe if you give him a pile of shit, he'd be happier...
Maybe, that book will be thrown away, used to light the fire in the chimney or as a wedge for a table. But it colud happen that someone, in that house, as hit by a sudden raptus, decides to take it, open it and, why not, also read it.

In this way sometime, as written in many books, an incredible adventure may begin...

Suggerimenti Natalizi

E' arrivato il Natale ed inizia il solito incubo dei regali. Siamo pieni e strapieni di cose inutili. Le nostre case (chi più o chi meno) traboccano di oggetti di cui il più delle volte non sappiamo che farcene. Il Natale diventa quindi il momento in cui tra capo e collo è quasi certo che ti arriverà l'ennesimo oggetto inutile.

Per questa ragione approfitto di questo scalcinato e tediosissimo blog per fare un piccolo invito: regalate dei libri. Qualsiasi tipo di libro va bene. Anche se non li sopporto e non li ho mai capiti, regalate anche dei libri di cucina. Libri di fotografie o atlanti: vanno bene lo stesso. Ci sono edizioni bellissime con delle splendide rilegature che fanno fare una discreta figura a qualsiasi libreria domestica: anche di chi i libri non li hai mai letti se non obtorto collo sui banchi di scuola.

So perfettamente che nessuno segue questo blog: tuttavia, caro lettore casuale che per mero errore informatico sei incappato in questa dissertazione, sappi che anche qui puoi trovare qualche suggerimento per fare un bel regalo. Di titoli ce ne sono abbastanza, di tanti generi diversi.

Allo stesso modo so perfettamente che non c'è niente di più difficile da esprimere a parole dell'espressione facciale di chi, anacoluto per nascita-scelta-fede, riceve in dono un libro quando si aspettava un telefonino o un altro gadget tecnologico. Si tratta di un misto di odio profondo e sconcerto: se gli metteste in mano un pezzo di merda sarebbero più contenti. Eppure, continuo a dire: regalate dei libri. Magari li mettono da parte, sotto la "zampa" del tavolino (come si diceva un tempo), qualcuno ci accende il camino; però potrebbe capitare che qualcuno in casa, come colto da un improvviso raptus o conversione magico-misterica degna di un paolo di tarso sulla via di Damasco, si degni di prenderlo in mano, sfogliarlo e magari leggerlo.

E così che talvolta, come è scritto del resto in tanti libri, che può iniziare una grande avventura...

mercoledì 22 dicembre 2010

Lewis R. "Il più grande uomo scimmia del Pleistocene/The Evolution Man


Un libro cult di alcuni decenni fa. L'ho letto perchè è spesso citato come modello di humor intelligente. A me è sembrato un po' datato e francamente un po' stupidino. Comunque è una lettura leggera, anzi, leggerissima che non fa male: direi che è un libro innocuo. A me non ha fatto ridere per niente comunque non è malaccio...

Si tratta delle vicende grottesche (è proprio il caso di dirlo) di una tribù di uomini primitivi cui l'autore mette in bocca (cosa che andava tanto di moda negli anni '60...) un frasario scientifico filosofico molto accademico. Il tutto appare molto intelligente...

Insomma si tratta di un libro che consiglio soprattutto ai ragazzi e alle ragazze o a chi non si vuole impegnare più di tanto nella lettura del classico "mattone": per tutti gli altri tipi di lettore, direi che si tratta di un discreto diversivo. Può essere una buona idea regalo per il Natale (salvo che l'anacoluto di turno non ve lo tiri dietro...)
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Some decades ago, this book was considered a sort of cult-opera. I have read it for this reason: it is cited often as an example of intelligent humor. In my opinion it is rather out of date and sometimes silly. Anyway, it is a "soft reading": it is an inoffensive book. Actually it has been quite difficult for me to smile while reading the adventures of a clan of primitive men: but I have to admit it's not so bad...

I suggest the reading of this book above all to young readers or to who wants to read a not-so-difficult book. For more exigent readers, this is a distraction reading.

By the way, it could be a good gift for Christmas (unless the usual anacoluthon won't throw it back to you...)

lunedì 13 dicembre 2010

Peyer H.: "Viaggiare nel medioevo, dall'ospitalità alla locanda/Von der Gastfreundschaft zum Gasthaus"


Questo interessante saggio affronta un tema molto particolare e piuttosto specifico. Non affronta infatti un generico "viaggiare" nel medioevo, ma le modalità con le quali avveniva il particolare rapporto di ospitalità. Vengono analizzate le varie peculiarità nazionali e le varie forme: taverne, ostelli, ospitalità gratuita, ospitalità riservata ai potenti, mescite di vino e birre, mercati, conventi, ecc...

Insomma si tratta di un saggio "storico" abbastanza tecnico e, in alcuni momenti, capace di richiedere un certo impegno. Di certo non è un libro affascinante di per sè: tuttavia è una lettura che può risultare molto utile. C'è molto, anzi moltissimo, che si potrebbe riscoprire nelle tecniche e modalità di ospitalità medievali: questo anche per chi intendesse, perchè no, intraprendere un'attività turistica di piccola scala legata a forme di ospitalità medievale. Con tutti i borghi e paesi in Italia che mantengono ancora una forte impronta medievale, ci sarebbe da sbizzarrirsi.

E poi emerge il diverso significato fra turismo e viaggio: il viaggiatore non è un turista. Bisognerebbe, anche in questo caso, riscoprire il valore ed il sapore del viaggio e la diversa etica e concezione di ospitalità ad esso legato. Anche per questo aspetto, questo libro merita la lettura.

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This very interesting book analyzes a rather specific and particular issue. It is devoted in fact to the different modalities connotating the relationship of "hospitality". Examining the various national differences, the author describes the characteristics of tabernae, inns, hostels, pilgrims' hospitals and so on in the Middle Age. This is a history essay which in some parts may require some effort in the reading. Probably, to many readers, this book may appear not so fascinating per sè: nonetheless its reading may become very useful. In my opinion, in this book there is so much to learn to rediscover many expressions of medieval hospitality. It could be useful for example to whom decides to be engaged in some small scale entrapreneurial activity linked to tourism. There are so many villages in Italy still showing their medieval heritage where to do this. In addition this book highlights the great difference between tourism and travelling: it could be useful to rediscover the taste and the value of travelling and the different ethics connected to it. Also for this reason, I may suggest the reading of this interesting book. PS: I have found only the italian and german version of this book. I don't know actually if an english version exists. Any indication is thus welcome.

venerdì 10 dicembre 2010

R. Calasso: "Le nozze di Cadmo e Armonia/The Marriage of Cadmus and Harmony


Si tratta di un libro decisamente molto bello, ma piuttosto difficile da leggere. Di certo non ci troviamo di fronte ad un romanzo con una trama da seguire: i protagonisti sono gli Dei, le Dee e gli eroi che si muovo dentro il mito ed il suo specifico linguaggio.

Insomma questo è un saggio che raccoglie molto "sapere tradizionale" che si snoda in una melodia che appartiene al dominio della poesia. E' un libro da leggere, ma ci vuole preparazione e predisposizione. Astenersi incapaci, impreparati e perditempo.

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This is a very good book, but it is rather difficult to read. This book in fact doesn't tell a story but it tells the Stories of Gods, Goddesses and heroes within their myths and their specific myth language.

This is an essay encompassing a lot of "traditional classical knowledge" articulated in a melody rather belonging to poetry dominion. I suggest its reading but it is necessary some "expertize" and disposition. Absolutely not suitable for incapable and superficial readers.

venerdì 26 novembre 2010

U. Tellkamp: "La Torre/The Tower"


Questo libro è stato molto osannato dalla critica. E' stato considerato una sorta di grande opera in stile Thomas Mann.

Il focus del libro è la storia di vite personali e famigliari che si snodano sullo sfondo di una Dresda degli anni della Repubblica Democratica Tedesca, con le sue contraddizioni ed i suoi problemi della vita quotidiana. La storia si allunga fino al 1989 quando la RDT imboccò la via della riunificazione con la Germania Ovest.

Devo dire che è decisamente un buon libro, ma non mi è sembrato il capolavoro descritto dalla critica. Certo bisogna armarsi di coraggio per leggere le oltre 1200 pagine che costituiscono il libro. Però, che dire? Evabbè, si può leggere... Perchè no?!?

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This book has been very positively reviewed by the critics at international level. It has been considered a great Thomas Mass style work. The focal point of the book are the familiar and personal stories of the people of the Tower living in Dresden during the times of the German Democratic Republic. Everyday lifes, contradictions and problems in the GDR until 1989...

I have to say that this is a very good book but, in my opinion, it is not a masterpiece as depicted by the critics. Of course, it is necessary a good dose of courage to read more than 1200 pages: but what can I say? You can read it if you wish... Why not?

giovedì 4 novembre 2010

J. Potocki: "Manoscritto trovato a Saragozza/The Saragossa Manuscript"


Un libro decisamente particolare che sembra la descrizione di un sogno (e nemmeno di quelli semplici). L'atmosfera onirica infatti è accompagnata da visioni quasi misteriose, ambientazioni irreali, personaggi circondati da un alone di magia e chi più ne ha più ne metta.

Difficile classificare questa opera: un romanzo fantastico, un'allegoria, un misto di noir e astrazione filosofica. Il libro rimane comunque estremamente affascinante. La lettura è sempre gradevole.

Comunque consiglio la lettura a tutti gli appassionati di atmosfere surreali, misteriose ed oniriche.

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A definitively peculiar book which seems the description of a dream.

The oniric climax is accompanied by mistery visions, not-real scenarios, magic figures and characters and so on.
In my opinion classifying this book is a rather difficult task: a fantasy tale, an allegory, a mix of noire and philosophical abstraction.

This book however remains a fascinating reading.
I suggest the reading of this book to all readers in particular those surreal settings and mistery lovers.

martedì 19 ottobre 2010

I. Morris "La Nobiltà della Sconfitta/The Nobility of Failure

Ci troviamo di fronte ad un libro molto interessante ed istruttivo sotto molti punti di vista. L'autore, attraverso la narrazione storica delle gesta di alcuni importanti guerrieri, samurai e personaggi storici del Giappone, ci descrive come viene vissuta l'idea di "sconfitta" secondo l'etica giapponese (perlomeno quella antica). In particolare la sconfitta, come risultato di una scelta consapevole fatta in coerenza con i propri principi etici ed i propri ideali, diventa un momento non necessariamente negativo, ma quasi di esempio di nobiltà di carattere e di vero eroismo.

Il libro si presenta quindi come un trattato storico-biografico e quasi antropologico. In particolare per noi italiani che viviamo in questi anni fatti di inganni, truffe e sotterfugi questo libro apporta una lezione peculiare: l'importanza cioè di lottare per i propri ideali e crederci fino alla fine. Insomma un libro di grande attualità.

Interessantissimo ed appassionante l'ultimo capitolo dedicato ai piloti kamikaze.

Lettura consigliata a tutti i tipi di lettori, anche se, comunque, il tema trattato implica un certo impegno.
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This is a very interesting book according to several points of view. The author, through the historic discussion about some Japanese warriors, samurai and other historic figures, describes how the idea of failure is embedded within the Japanese ethics. In particular failure is described as an aware and deliberate choice made coherently to personal values and principles: in this case failure is not something negative and disruptive but an example of nobility and real heroism.

This is an historical and antropological book: nonetheless for we italians there is also an important lesson to learn. In these material years of cheats, bribes, cynicism we can find some examples about the importance to fight for an ideal and ethical values.

The last chapter, devoted to kamikaze pilots in the 2nd World War, in my opinion is extremely interesting.

I thus suggest this book for all kind of readers even if the issues described are not always easy.

mercoledì 6 ottobre 2010

M. Bulgakov: "Il Maestro e Margherita/The Master and Margarita""


Un romanzo straordinario per la sua particolarità ed originalità. Un grande classico della letteratura russa che, considerato che è stato scritto negli anni trenta, appare di una modernità notevole. Si tratta in pratica di un complesso intreccio di storie parallele e piani e spazi temporali che si avvicendano. L'arrivo di Satana a Mosca... Impareggiabile la figura di Ponzio Pilato e il'interrogatorio a Gesù...

Insomma un libro assolutamente da leggere e da conservare nella propria libreria. Consigliato a tutti.
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An extraordinary book for its originality and peculiarity. A great masterpiece in the russian literature. Considering that it has been written in the 30s' it is likely to be particularly modern and still fascinating. It describes a complex network of parallel stories disposed on parallel space and time dimensions.

The arrival of Satan in Moscow... The extraordinary description of Pontius Pilatus and the interrogation to Jesus... Simply outstanding.


This book is a must for a passionate reader and a necessary component of a decent private library. I warmly reccomend its reading to all kind of readers.

martedì 21 settembre 2010

Z. Bauman: "Modernità e Ambivalenza/Modernity and Ambivalence"

Come per tutti i libri di Bauman, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un testo importante e, in alcuni momenti, anche un po' impegnativo. Si tratta di un'acuta analisi sul rapporto fra la modernità (e direi anche post-modernità) ed il concetto di ambivalenza nelle sua varie declinazioni in particolare quella risultante dal contatto fra culture diverse.

Il libro pertanto si presenta con una notevole dose di attualità soprattutto in considerazione delle grandi difficoltà che si riscontrano oggi in Italia in tema di gestione dell'immigrazione e del relativo confronto fra culture di popoli diversi da cui scaturisce ambivalenza.

Molto interessanti la prima parte e le conclusioni: più lenta la parte centrale relativa all'esempio delle complesse problematiche dell'integrazione della popolazione ebraica nel contesto europeo.

E' un libro che si può leggere avendo tuttavia un minimo di preparazione in materia.
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As already said for other books from Z. Bauman, even in this case this is an important book.

This is an interesting analysis about the relations between the concept of modernity (maybe post-modernity) and ambiguity according to various meanings and implications in particular those involving the problem deriving from the contacts and confrontations among different cultures. This aspect makes this book particularly relevant for many present issues for example for italian society which is currently dealing with many problems related to the management of immigration and the cohabitation of different cultures and the resulting critical and ambivalent role.


The first half and the conclusions of the book are very interesting: the central part, more focused on the example of the problems and history of the integration of the Jewish communities in the european context, is maybe a little bit "slower"

I suggest the reading of this book having however some preparation and inclination to this kind of topics and books.

lunedì 13 settembre 2010

Simone De Beauvoir: "Il Secondo Sesso/Le Deuxième Sexe)


Libro molto importante (forse un po' datato) sulla condizione femminile e sulle caratteristiche della realtà femminile. Un libro che, nonostante sia stato scritto nel 1949, mantiene intatte le analisi sulle criticità e le problematicità dell'essere "donna" in una società totalmente al "maschile".

Superfluo dire che l'attualità renderebbe indispensabile (se non obbligatorio a scuola) la lettura di questo libro: per le donne (giovani e meno giovani) sarebbe indispensabile per acquisire quella consapevolezza necessaria al riconoscimento della propria individualità e della propria persona mentre per gli uomini (giovani e meno giovani) potrebbe contribuire a cominciare a capire qualcosa dell'"altra metà del cielo".

Libro da leggere.

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A very important book about the woman condition and about the characteristcs of the "woman dimension". Even if written in 1949, this book still maintains extremely valid the analyses about those critical and problematic issues in being a woman in a "male society". The relevance of many news about violence against women makes this book a critical tool (maybe its reading should be compulsory at school...) to build a necessary awareness first of all for women themselves. In the same time the reading of this book is essential also for men in order to have some elements to begin to understand the women reality and their dignity.

martedì 7 settembre 2010

I libri che ho letto sotto l'ombrellone...

Sono finite le vacanze ed approfitto per un breve bilancio della lettura dei libri che mi sono portato appresso in spiaggia.


Cominciamo con Josè Saramago ed il suo "Caino".

Possibile che sia stato scritto da Saramago? Siamo proprio sicuri?

Devo dire che avevo recentemente letto "Cecità" e mi era molto piaciuto: molto bella la tecnica descrittiva, lo stile, la trama, le suggestioni e le allusioni, la metafora generale, ecc... ecc...

Qui francamente Saramago non lo riconosco. Forse sono io che non riesco a cogliere le sottigliezze (a me talvolta sembrano quasi infantili...) dell'autore, anche tenendo presente l'interessante punto di vista dell'assassino di Abele. Niente da fare. Un libro che sfiora la dimensione critica della sciocchezza.





Da povero illuso quale io sono, per rifarmi (sic), ho intrapreso la lettura di questo romanzo "La Prigione di Neve" di Jan Elizabeth Watson.

Libro e scrittrice sono stati entrambi molto elogiati dalla critica: anche in questo caso, mai e poi mai fidarsi dei critici.

L'idea di base è molto buona ed interessante (non la svelo per i masochisti che intendono eventualmente acquistare il libro e farsi un'idea personale), ma il racconto è fiacco e strafiacco. Libro modestissimo: un'occasione mancata alla grande. Suggerisco, per il bene dell'umanità, di copiare l'idea e di riscrivere il tutto con una trama decisamente più interessante.




Decisamente più interessante (per gli amanti del genere ovvio) è stato invece questo "Enigma dei Numeri Primi" di Marcus Du Sautoy. Attenzione: non si tratta della "Solitudine dei Numeri Primi". Qui si parla di una cosa seria.
Nonostante si tratti di un bel librone e che affronti numeri primi, teoremi matematici e biografie di tanti matematici (i cui nomi ancora provocano il terrore in generazioni di studenti di liceo scientifico - quando al liceo scientifico si studiava ancora la matematica), la trattazione non è mai tediosa. Anzi suscita sempre molta curiosità ed interesse: alla fine l'autore riesce anche a rendere "digeribile" ciò che la scuola alla fine ci aveva fatto odiare. Complimenti! Consigliabile la lettura.

giovedì 29 luglio 2010

Roth J. "La marcia di Radetzky/The Radetzky March"


E veniamo ancora una volta a proporre una lettura adatta alle vacanze estive. In questo caso si tratta di un romanzo "classico" (direi quasi un "drammone") piacevole da leggere e non troppo impegnativo. La trama (che ovviamente non svelo) è incentrata in gran parte sulla "saga familiare" avendo sullo sfondo il tramonto dell'Impero Austro-Ungarico.

Insomma si legge bene sotto l'ombrellone: non è lunghissimo e può anche appassionare. Si può leggere tranquillamente spaparanzati al sole...

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Today, I'm introducing once again a reading good for summer vacations. In this case "The Radetzky March" is a classic book (maybe a classical big "drama") however not too difficult to read and rather pleasant. The story (which I of course won't tell here) is mainly focused on a "family story" having on the background the end of the Austo-Hungarian Empire. Very romantic...

In brief, this book can be easily read in vacation times: it is not too long and it can attract the attention of young and not-so-young readers...

venerdì 9 luglio 2010

Doblin A.: "Berlin Alexanderplatz"


Proseguo la presentazione di libri che possono essere portati in vancanza sotto l'ombrellone, in montagna, in bici, in campagna, in piscina... Insomma dove vi pare purchè si legga.

Il libro in questione appartiene anch'esso alla categoria dei "classici": personalmente lo ritengo un ottimo libro per la trama trattata (di cui non parlo più di tanto per non rovinare la sopresa), la prosa e più in generale la costruzione pittorica di questa Berlino fra le due guerre che rappresenta un vero e proprio "brodo di cultura".

Penso che l'aspetto più interessante di tutta la storia sia la lotta del protagonista contro l'inevitabile, l'imponderabile, il "vorrei cambiare vita, ma non ci si riesce proprio!". E alla fine stiamo tutti lì a tifare per il protagonista nella sua battaglia contro i mulini a vento, come un Chisciotte del '900 che sembra agitarsi negli ingranaggi di una Metropolis di Fritz Lang.

Sto scrivendo cose forse un po' troppo deliranti. Sarà colpa del caldo. Comunque suggerisco il libro come lettura estiva per tutti i lettori: un libro intelligente, una lettura utile e costruttiva.
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The book I'm introducing here can be included in the list of "summer reading", useful companion of vacation times along the beach, in the mountains, in the country... well, wherever you like!

In my opinion, this book is a "classical reading": I think that this is a very good book for the story described, tha way it is described and above all for the splendid painting of the city of Berlin between the two World Wars as a incredible cultural melting pot.

Maybe the most relevant aspect of the story is the struggle of the protagonist against an unavoidable and imponderable fate: "I'd like to change my life, but it is impossible!".
Finally one is rooting for this protagonist in his battle against windmills like a modern Quijote on the scenario of Metropolis by Fritz Lang.

Well, I'm chatting too much. I suggest this book to any kind of readers: it's a very good book and an useful and pleasant reading.

lunedì 28 giugno 2010

Singer I. B.: "La Famiglia Moskat/The Familiy Moskat"


Torna l'estate e puntualmente predispongo una piccola lista di libri che a mio parere sono degni di essere portati in vacanza. Si tratta di letture piacevoli e comunque sempre di un certo livello (sempre secondo me ovvio).


Cominciamo la serie di queste letture estive citando un super-classico ovvero "La famiglia Moskat" di Singer. Per gli appassionati delle grandi saghe familiari questo libro rappresenta un "must".


La Storia e la cultura di una componente importantissima della società europea, quella ebraica, vengono elaborate dal vissuto di questa grande famiglia: il risultato è un grande ritratto-affresco di epoche, uomini e donne, fatti grandi e piccoli. Il tutto inghiottito dalla voragine dell'Olocausto.


Libro la cui lettura è consigliata a tutti.


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Summer has finally come back and as ususal I have prepared a short list of "summer readings" composed of book in my opinion worth to become "vacations' tools". These are pleasant readings and, in my opinion of course, always high level books.


I have decided to begin this list citing a classic book: "the family Moskat" by Isaac B. Singer. I think that this book is an obliged reading for those enthusiast of the great families' stories.


History and a critical component of the european culture (the Jewish heritage) are described by the "living matter" of this great jewish family: the final result is a complex picture made of time, men and women, big historical as well as small everyday events. Everything finally cancelled by the Holocaust catasrophe.


I suggest the reading to all kind of readers.

lunedì 7 giugno 2010

I. Illich: "La Convivialità/Tools for Conviviality"


Un libro, molto bello, molto importante, provocatorio, stimolante. Un libro scritto nel 1973 che invece sembra scritto oggi. Tantissime le idee, i concetti, i valori che Illich afferma con forza lungo queste pagine che pesano come una mannaia su tutti noi e sui decisori politici.

Illich ci chiede di svegliarci, di riappropriarci dei nostri diritti e dei nostri doveri nei confronti dell'altro e delle nostre comunità: emerge il concetto di "limite" come unica possibilità di sopravvivenza ecologica, economica e sociale dell'umanità.

Dopo aver letto questo libro non si è più quelli di prima. Se nulla cambia vuol dire che si è proprio irrecuperabili.

Un Libro (con la L maiuscola) che tutti dovremmo avere il buon senso di leggere soprattutto i giovani visto che sono le vittime principali dei modelli e stili di vita che oggi imperano ovunque.

Forza quindi: ordinatelo in libreria, acquistatelo e leggetelo e (perchè no) regalatelo a qualche zuccone che conoscete. Magari si riesce a mettere un po' di luce in qualche testa vuota (e credetemi ce ne sono tante) ...

Immediatamente, perchè non c' più tempo da perdere...

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This is a great, stimulating and important book. Written in 1973 but so contemporary: it seems it has been written today. So many ideas, concepts, values Illich delineates in this book: these pages are heavy charges for all of us and our political decision makers.

Illich asks to us a sign of awareness re-aquiring our responsibilities, our rights and our duties towards our communities: he describes the critical role of the idea of limit as pre requisite for an environmental, social and economic survival of mankind.

It is impossible to remain the same after having read this book. If nothing changes in you, it means that there's really nothing to do...

This is a BOOK TO READ. I repeat: this is a BOOK TO READ: we all should read it above all young readers because they are the favourite victims of the present foolish models and lifestyles.

So, come on: lte's buy it and read it. Do it right now because there's no time...

venerdì 21 maggio 2010

N. Lilin: "Caduta Libera"


Dopo "Educazione Siberiana", Lilin con questo prosegue il suo racconto. Questa volta, dopo la descrizione dell'affresco di vita della città di Bender, viene proposta l'epopea di un uomo trasferito nella guerra di Cecenia.

Questo libro è un vero bombardamento di episodi cruenti di questa guerra di cui noi qui non abbiamo saputo e non sappiamo tuttora assolutamente nulla.

Impressionante. Crudo e brutale come può essere una guerra.

Il libro può piacere e non piacere. Personalmente l'ho letto con una discreta dose di interesse.
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After "Educazione Siberiana" Nicolai Lilin with this book continues to tell his story. This time, after having described the crude life in the town of Bender- Russia, he describes the tragedy of a man suddenly moved as soldier to the Chechenya War.

This book is a real "bombing" made of terrible episodes of a war about which we know very little. An astonishing, crude and brutal book like a war. I think that some may like this book and someone else may dislike it. I have read it however with a good dose of interest...

Actually I don't know if a translation of this book into other languages is in progress or not.

giovedì 13 maggio 2010

N. Lilin: "Educazione Siberiana"


Un libro decisamente molto bello.

Come definirlo? Un romanzo, un saggio, un'autobiografia? In fondo è un po' di tutto questo. Una narrazione cruda, senza peli sulla lingua. Alla fine viene fuori uno spaccato di una realtà complessissima: sono cronache di un altro mondo che si svolgono in un angolo di questo mondo. Lo scenario è la Transnistria, la società è quella dei criminali di una città cosmopolita fatta di criminalità nazionali e cosmopolita.

Emerge insomma un ritratto verticale di un'umanità crudele, ma ricca: una cultura che si colloca oltre i nostri schemi mentali, ma che si presenta a noi quasi nobilitata da una vera e propria etica.

Libro scritto direttamente in italiano con traduzioni in molte lingue in fase di realizzazione: assolutamente da leggere.
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This book has been written by the russian author directly in italian: some translations are in progress. This is a very interesting book about the crime world operating in a corner of Russia: Transnistria.

This is a mix of an autobiography, an essay, a romance. Everything is cruel and crude, but in the same time rich and noble: clashes of cultures, gangs, languages, traditions, law and crime...

I warmly suggest its reading.

martedì 4 maggio 2010

R. Guénon: "Simboli di scienza sacra/Symbols of Sacred Science"


Un libro difficile, molto difficile. Ho avuto bisogno di molto tempo per leggerlo e rileggerlo più volte per capire, digerire ed assimilare i concetti che l'autore propone in questo preziosissimo libro.

Per questo motivo è molto difficile presentare quet'opera: detto in parole povere, ma molto povere, si tratta di una sorta di vademecum per imparare a riconoscere e ad interpretare correttamente molti simboli "tradizionali" che sono giunti a noi dal passato in forme completamente stravolte. Di questi simboli oggi si è perso quasi completamente il significato.

La lettura di questo libro getta un po' di luce su un mondo interamente oggi avvolto nelle tenebre restituendo allo stesso tempo dignità a dei codici espressivi la cui mancanza è denunciata dalla quasi totale mancanza di senso e di punti di riferimento della nostra epoca.

La lettura è consigliata ad un pubblico esperto e sensibile: per gli altri si consiglia una bella passeggiata (come al solito...)

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This is avery difficult book. I have spent a lot of time for reading it several times to understand and assimilate the concepts the author describes in this important book.

For this reason, it's quite difficult for me to describe it: just in few words, it could be considered a sort of guide to learn how to recognize and interpret many traditional symbols which arrived to us from the past often in a very distorted way. The meaning of these symbols today seems completely lost.

The reading of this book may provide relevant contributions in giving some light in a world completely covered by darkness giving, in the same time, dignity to these codes whose lack is expressed by our meaningless everyday life.

I suggest the reading of this book to those having the necessary sensibility and expertize: to the others I suggest, as usual, an healthy walk...

martedì 20 aprile 2010

I. Illic: "Elogio della Bicicletta/Energy and Equity"


Questo piccolo libro (di qualche anno fa per la verità) è decisamente interessante. L'argomento centrale è la questione "energia" e il suo uso irrazionale ed eccessivo. Per esemplificare i concetti legati a questa questione l'autore utilizza l'esempio del traffico e della mobilità evidenziando la razionalità della bicicletta a confronto con la sempre più frequente irrazionalità del trasporto automobilistico.

In considerazione del fatto che il libro è stato scritto almeno una trentina di anni fa, c'è da dire che Illic ha saputo quanto meno profetizzare i controsensi del traffico attuale mettendo in luce il paradosso della sempre maggiore lentezza delle gigantesche e potentissime auto di oggi (soprattutto i SUV) strozzate e bloccate per ore nel caos del traffico cittadino (che inquinano e ci rendono obesi fisicamente e psicologicamente) mentre gli spostamenti a piedi o in bici diventano non più una opzione fra tante altre, ma l'unica scelta possibile anche in termini di salute nostra e dell'intero pianeta.

Personalmente in questo libro leggo anche una esemplificazione dei paradossi tencologici dei nostri tempi: ad esempio invece di consumare meno energia si cerca il modo di produrla sempre di più (magari anche con delle enormi e costosissime centrali nucleari) oppure per parlare con qualcuno stiamo le ore su Facebook invece di andarlo a trovare di persona e bere un bicchiere di vino. Insomma viviamo in anni in cui invece di semplificare, cerchiamo tecnologie sempre più complesse che alla fine ci rendono sempre più infelici.

La lettura di questi piccoli-grandi libri serve: eccome se serve!

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This small book is extremely interesting. The core topic is the issue of energy and its irrational and excessive use. The author use the example of traffic and mobility to esemplify the rationality of bicycle compared to the increasing irrationality of car transports.

Considering that this book has been written at least 30 years ago, Illic has been as sort of prophet because he highlighted the paradox of these enormous and highly polluting cars and SUVs which are everyday blocked in huge traffic jams while walking or biking has become the sole option to avoid our physical and mental destruction.

In my opinion, I have found in this book the evidence of the technological paradox of our times: instead of reducing the energy consumption, we are trying to identify always new technologies to consume more (i.e. with big and costly nuclear plants) or instead of making a walk to visit a friend close home we spend many hours with Facebook.

Instead of semplifying, we always are looking for more complicated technologies which finally make us unhappy...


I thus suggest the reading of this book: it is simply useful...

venerdì 2 aprile 2010

Solzenicyn A. "Divisione Cancro/Cancer Ward"


Un super-classico di un arcinoto scrittore russo. Si tratta di una storia drammatica (di cui ovviamente non racconto la trama) avendo come realtà incombente, il peso schiacciante dell'URSS. Una storia che appassiona per la sua drammacità, crudezza.

Un libro che, nonostante la lunghezza, si legge tutto di un fiato. Un libro decisamente bello ed importante.

Consiglio la lettura a tutti i tipi di lettori, di qualsiasi età.
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A classic book from a well-known russian writer. This is a dramatic story breathing the incumbent atmosphere of the USSR reality. This is an exciting story for this dramatic scenario and for the crude details of the drama.

Even if a long book, it can be read quite easily all in one go. This is a very good and important book. I suggest its reading to all kind of readers.

mercoledì 17 marzo 2010

Pound E.: "Canti Pisani/The Cantos"


Questa opera di Pound rappresenta un classico della poesia contemporanea. Chiunque sia appassionato di poesia non può non aver letto questo libro. E' un tale classico che a riguardo c'è veramente poco da dire e poco da commentare.

Direi che "I Canti Pisani" non possono mancare nella sezione di poesia di una biblioteca domestica degna di questo nome.

E' tutto...
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This masterpiece is a focus book among the classics of the contemporary poetry. Who is an enthusiast of poetry must read this book. It is such a classic work that it is impossible to say anything else...

This book must be absolutely included in the poetry section within a decent house library...

That's all...

martedì 9 marzo 2010

Rampini F. "Slow Economy"


Ho acquistato (e letto) questo libro fondamentalmente perchè (lo devo riconoscere) sono stato attirato dal titolo molto accattivante e dall'altrettanto accattivante sottotitolo "Quello che noi occidentali possiamo imparare dall'Oriente".

Essendo molto interessato a queste tematiche (anche per ragioni professionali) e vista l'attualità dei temi affrontati non ho esitato ad acquistarlo senza troppi approfondimenti.

Ecco il resoconto della lettura di questo libro.

Dopo una introduzione che effettivamente tratta, in modo piuttosto superficiale e generico, dell'attuale crisi e recessione (facendo ricorso a concetti neanche molto originali visto che sono stati già da tempo affrontati ed elaborati da "altri" in modo decisamente più approfondito), l'autore si perde completamente.

Il tema è molto importante: "Slow Economy". Ma nel libro non c'è traccia di una declinazione di questo concetto. Passata l'introduzione, l'autore si perde nella descrizione delle sue, neanche particolarmente originali, osservazioni su alcuni Paesi dell'estremo Oriente (Cina in particolare) e sull'India. Sono appunti di viaggio, descrizioni giornalistiche: niente slow economy. Anzi emerge la descrizione degli effetti dei modelli economici occidentali su queste realtà.

L'autore torna poi timidamente a parlare di crisi economica nelle conclusioni.

Forse non ho capito nulla delle intenzioni dell'autore, ma a me, personalmente, questo libro sembra completamente fuori tema ed un'occasione mancata. Malignamente si potrebbe dire che si tratta di una trovata editoriale per vendere, grazie appunto ad un titolo accattivante, una serie di appunti giornalistici sparsi, una raccolta di servizi sotto il cappello di un argomento così importante.

Peccato.

Non è la prima volta che mi capita di incappare in questi libri fiacchi e modesti e quasi sempre scritti da giornalisti che, perdonatemi la cattiveria, si improvvisano economisti, sociologi, antropologi, storici o filosofi. In Italia, a parte Saviano o Terzani, è molto difficile trovare libri adeguatamente approfonditi su temi così importanti scritti da un giornalista.

Un consiglio quindi: se notate un libro con un bellissimo ed attraente titolo su qualche argomento di grande attualità, se l'autore è un giornalista italiano, accertarsi sempre, ripeto sempre, della qualità del contenuto: non si sa mai...

mercoledì 3 marzo 2010

J. Saramago: "Cecità/Blindness"

Un bellissimo romanzo che ha per tema centrale la follia umana causata dalla diffusione di una misteriosa epidemia di cecità.

In questa narrazione, di cui ovviamente non racconto la trama, che viaggia fra il surreale e il metaforico, il vero protagonista è il concetto di "abrutimento" in un mondo di ciechi (sia fisicamente che spiritualmente) dove una parvenza di sentimenti umani riesce a tenere accesa una flebile luce.

Saramago in questo libro mette in scena il delirio umano, la fragilità delle convenzioni che regolano la nostra vita quotidiana, la parodia della sopravvivenza. Insomma cecità oltre ogni limite.

Consiglio la lettura a tutti: la prosa è appassionante e la tecnica di scrittura sopraffina...

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An excellent novel having as central theme human madness caused by a mysterious epidemic blindness. In this book (I won't describe the storyline of course) the real protagonist is the concept of human degrade (in a surreal and methaphoric atmosphere) in a scenario made of blind people (in material and spiritual terms) where timid traces of humanity are capable to maintain a weak light still on.

Josè Saramago shows in this book human delirium, the weakness of the conventional rules governing our everyday life, the parody of human surviving. In brief, no-limit blindness.

I suggest the reading of this book to any kind of readers: it is an exciting book written in a very refined way...

venerdì 26 febbraio 2010

Illic. I "La Perdita dei Sensi/ La Perte des Sens"


Un bellissimo ed impegnativo libro uscito postumo, dopo la morte del grande pensatore Ivan Illic. Tanti gli argomenti trattati di grandissima attualità affrontati con profondità di analisi sulle contraddizioni e vicoli ciechi della società contemporanea. Il titolo gioca anche su un doppio significato. In primo luogo la perdita dei sensi come sensorialità dovuta ad una massiccia ed invadente presenza della tecnologia che inibisce l'uso dei sensi e della fisicità umana. Poi c'è la perdita dei sensi come "significati" ovvero l'incomprensibilità di gran parte del nostro quotidiano.

Alcuni articoli che compongono i vari capitoli dell'opera sono maggiormente espressione di una certa "erudizione medievalistica": questo non toglie al libro il suo peso, la sua importanza e la sua bellezza.

Lettura consigliata al lettore dotato di una pur minima preparazione e sensibilità...
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A very good and profound book published posthumously after the Ivan Illic's death. This book entails a large number of issues and topics deeply analyzed mainly related to the contradictions and cul-de-sacs of our everyday life. The title shows a double meaning. First of all it is referred to a lack of sense in terms of sensibility caused by the intrusive presence of technology inhibiting human contacts with the physical reality. The other meaning involves the lack of sense in terms of "meanings" or the unintelligible dimension of our everyday life. Some articles composing the chapters are maybe more "erudite" but the book remains important, good, relevant and useful. I suggest it to a reader with at least a minimal cultural knowledge...

venerdì 19 febbraio 2010

Yasunari Kawabata: "Kyoto"


Bellissimo romanzo di ambientazione totalmente giapponese. Una storia ricca di poesia e di dettagli dipinti su tela. I dialoghi, i paesaggi, gli interni, i personaggi raccontano di un Giappone tradizionale e legato alle radici del suo passato.

Bello nel suo scorrere lento. Ispira una lettura quasi meditativa. Un libro che si discosta dal racconto classico pieno di colpi di scena e trame mozzafiato. Per questo è consigliata la lettura a chi apprezza la poesia dello sguardo e del silenzio che rendono questo libro "difficile" per il lettore superficiale e "commerciale".

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A beautiful book with a typical japanese setting. This book is characterized by poetry tones and details like a painting. Dialogues, landscapes, places and characters tell a story of a traditional Japan and its roots in the past.

This book is beautiful for its slow flowing inspiring a quasi-meditative reading. There are no breathtaking or sensational situations: for this reason I suggest its reading to those loving poetry hidden in a sight or in silence which renders this book rather "difficult" for a superficial reader.

martedì 2 febbraio 2010

Guenon R.: "Il regno della quantità ed i segni dei tempi/The Reign of Quantity & the Signs of the Times"


Accidenti che libro! Dall'autore di "Simboli di Scienza Sacra" (che spero di commentare a breve) un'altra opera veramente degna di nota. Anche se scritto nel 1946 questo libro presenta numerosissimi spunti di riflessione per l'uomo contemporaneo. L'autore infatti presenta in questa opera la sua visione "metafisica" e "tradizionale" dei meccanismi di una società morente e di una cultura decaduta ed immiserita all'inverosimile. La prosa è fluida, piuttosto complessa per i temi trattati, talora l'autore secondo me si perde in toni un po' troppo apocalittici e messianici.

Comunque un libro importante, "politico" e difficile, da leggere e rileggere. Lettura non per tutti: serve un buon bagaglio di cultura tradizionale, sensibilità ed illuminazione.
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What a book! From the author of "Symbols of Sacred Science" (I hope to comment it here very soon) another very relevant work. Even if written in 1946, this book includes many reflections and considerations useful for the contemporary mankind. The author describes his methaphysical and traditional vision about the mechanisms and dynamics of a died society and a collapsed and impoverished culture. Discussion is fluid but rather complex due to the issues analized; sometimes the author in my opinion uses some too apocalyptic tones.

However this is an important, political and difficult book: its reading is not suitable for all readers. It is necessary a good base of traditional culture and enlightenment.

venerdì 29 gennaio 2010

In memoria di J.D. Salinger/In memory of J. D. Salinger

Desidero dedicare questo post alla memoria di J. D. Salinger deceduto ieri all'età di 91 anni. Salinger è stato l'autore del famosissimo libro "Il Giovane Holden", uno dei miei libri più preferiti, che in questo blog ho commentato in passato.
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I wish to dedicate this post to the memory of J. D. Salinger who died yesterday. Salinger was the author of the famous bestseller "The catcher in the rye", one of my favourite books, which I have cited in this blog in the past.

mercoledì 13 gennaio 2010

Beck U. "Il Dio Personale/Der eigene Gott "


Un libro molto interessante dell'autore dell'arcinota opera "La Società del Rischio". Il libro si presenta con molti interessanti spunti di riflessione sulle dinamiche delle grandi religioni monoteistiche nel XXI secolo, lo spirito religioso e la religiosità della società contemporanea e sulle problematiche circa la convivenza ed i rapporti fra fedi diverse nell'epoca dei grandi fanatismi, della globalizzazione e dei grandi processi migratori contemporanei.

Un libra tuttavia abbastanza complesso che richiede, anche se scritto in un modo non eccessivamente "tecnico", una certa dimestichezza con determinate problematiche, idee, correnti filosofiche e approfondimenti sociologici: insomma un libro per molti, ma non per tutti.

Resta comunque molto utile la lettura di questo libro che consiglio a chi si interroga sui problemi del presente e le possibilità di prospettive "intelligenti" per il futuro: per gli altri è meglio la TV o, preferibilmente, una bella passeggiatina...
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This is a very interesting book written by the author of the well-known book "The Risk Society". This book shows many useful considerations and reflections about the current dynamics within the great monoteistic religions in the XXI century, religiousity and spirituality trends in contemporary society and the problematic dimensions on the relations amongs religions, cultures in this age of great fanatism, globalization and relevant migration flows.

This book is thus rather complex requiring some expertise, even if not written in a too much technical idiom, some knowledge about certain phylosophycal and sociological doctrines, ideas and thoughts.

I consider its reading an useful thing and I suggest it above all to whom is wondering about the present situations and future perspectives and possibilites: for the others, I suggest a good TV show or, better, a good walk in the countryside...

venerdì 8 gennaio 2010

Petrini C. "Terra Madre: Come non Farci Mangiare dal Cibo"


Un libro molto interessante scritto dal fondatore della rete mondiale Terra Madre e di Slow Food. Molti gli spunti di riflessione sul rapporto completamente innaturale che ci lega al cibo, sulle iniziative che vengono intraprese dalle comunità del cibo nel mondo, sulla possibilità di contribuire alla sostenibilità anche attraverso le nostre scelte alimentari.

Insomma un libro pieno di idee, visioni, concetti, utopie, piccoli e grandi progetti comunque di "peso" che possono anche ridare un senso di ottimismo e di speranza, nonostante le tinte molto fosche che costituiscono la premessa di questo libro. "Possiamo veramente fare tutti la nostra parte": questo è il messaggio principale che lancia Petrini in questo libro. "E allora facciamola questa nostra parte" viene da dire alla fine della lettura.

Bellissimo anche il DVD allegato: viene la voglia di mollare tutto e di diventare contadini...

Consiglio la lettura a tutti e subito, soprattutto ai ragazzi e alle ragazze che dovrebbero essere i primi a sentirsi chiamati in causa... Forza! Muoviamoci!
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This is a very interesting book written by the founder of Slow Food and the Terra Madre network. This book (at present I have found only the italian version) includes many relevant issues and topics related to our innatural relations with food, sustainability, food communities' initiatives worldwide etc.

We all can do something to change: this is the focal message of the book's author also starting by food, our consumption models and our everyday diet.

The book includes also an interesting DVD.

I suggest the reading of this book to any kind of readers above all to young readers who are directly and primarly involved in the catastrophic processes in progress...