Quando vuoi fare un regalo e non hai un'idea precisa di cosa regalare, bisognerebbe donare un libro. Non c'è bisogno di una ricorrenza specifica: è sempre bello donare un libro. Veicola sempre un messaggio, un'idea, un sogno. Peccato che ogni volta che regalo un libro, il più delle volte la gente si incazzi...

If you want to make a gift and you have no idea about what to buy, well donating a book it's always a good choice. It's no necessary to wait for a specific occasion: it's always something good. A book materializes messages, ideas, dreams. Yet anytime I give a book as a gift in the majority of cases, people tend to get angry...

martedì 9 marzo 2010

Rampini F. "Slow Economy"


Ho acquistato (e letto) questo libro fondamentalmente perchè (lo devo riconoscere) sono stato attirato dal titolo molto accattivante e dall'altrettanto accattivante sottotitolo "Quello che noi occidentali possiamo imparare dall'Oriente".

Essendo molto interessato a queste tematiche (anche per ragioni professionali) e vista l'attualità dei temi affrontati non ho esitato ad acquistarlo senza troppi approfondimenti.

Ecco il resoconto della lettura di questo libro.

Dopo una introduzione che effettivamente tratta, in modo piuttosto superficiale e generico, dell'attuale crisi e recessione (facendo ricorso a concetti neanche molto originali visto che sono stati già da tempo affrontati ed elaborati da "altri" in modo decisamente più approfondito), l'autore si perde completamente.

Il tema è molto importante: "Slow Economy". Ma nel libro non c'è traccia di una declinazione di questo concetto. Passata l'introduzione, l'autore si perde nella descrizione delle sue, neanche particolarmente originali, osservazioni su alcuni Paesi dell'estremo Oriente (Cina in particolare) e sull'India. Sono appunti di viaggio, descrizioni giornalistiche: niente slow economy. Anzi emerge la descrizione degli effetti dei modelli economici occidentali su queste realtà.

L'autore torna poi timidamente a parlare di crisi economica nelle conclusioni.

Forse non ho capito nulla delle intenzioni dell'autore, ma a me, personalmente, questo libro sembra completamente fuori tema ed un'occasione mancata. Malignamente si potrebbe dire che si tratta di una trovata editoriale per vendere, grazie appunto ad un titolo accattivante, una serie di appunti giornalistici sparsi, una raccolta di servizi sotto il cappello di un argomento così importante.

Peccato.

Non è la prima volta che mi capita di incappare in questi libri fiacchi e modesti e quasi sempre scritti da giornalisti che, perdonatemi la cattiveria, si improvvisano economisti, sociologi, antropologi, storici o filosofi. In Italia, a parte Saviano o Terzani, è molto difficile trovare libri adeguatamente approfonditi su temi così importanti scritti da un giornalista.

Un consiglio quindi: se notate un libro con un bellissimo ed attraente titolo su qualche argomento di grande attualità, se l'autore è un giornalista italiano, accertarsi sempre, ripeto sempre, della qualità del contenuto: non si sa mai...

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