Quando vuoi fare un regalo e non hai un'idea precisa di cosa regalare, bisognerebbe donare un libro. Non c'è bisogno di una ricorrenza specifica: è sempre bello donare un libro. Veicola sempre un messaggio, un'idea, un sogno. Peccato che ogni volta che regalo un libro, il più delle volte la gente si incazzi...

If you want to make a gift and you have no idea about what to buy, well donating a book it's always a good choice. It's no necessary to wait for a specific occasion: it's always something good. A book materializes messages, ideas, dreams. Yet anytime I give a book as a gift in the majority of cases, people tend to get angry...

lunedì 23 novembre 2009

D. Mendelsohn: "Gli Scomparsi/The Lost: A Search for Six of Six Million"

Un bel libro che ha sullo sfondo l'ombra inquietante e drammaticissima dell'Olocausto. A differenza di libri di genere simile, in questo caso l'autore non descrive semplicemente gli aspetti drammatici di questo terribile dramma del XX secolo. Non si tratta di un mero libro di Storia.
L'Olocausto emerge infatti dalla ricerca che fa l'autore di comprendere la sorte di alcuni componenti della sua famiglia travolti da quegli eventi.

Si tratta quindi della Storia di una Storia. La ricerca in giro per il mondo di una serie continua di indizi, ricordi e di tracce molto spesso rimaste incastrate nella memoria di anziani, di lontani parenti, di spettatori a quel tempo bambini...

L'orrore di quella storia accompagna sempre la narrazione che alla fine si ricompone nel fato drammatico di una famiglia.

Il libro è forse un pò lungo e, fatto anomalo per uno scrittore americano, presenta frequentemente dei periodi un po' troppo prolissi tanto che si rischia di perdere il filo del discorso. Il libro però è veramente bello ed è certamente degno di essere letto: da tutti.
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A very good book having in the background the dramatic shadow of the Holocaust. Unlike other books on this topic, this is not case of a book of history: Holocaust emerges by the research made by the author about the fate of some members of his family.

This is thus a Story in History, a research almost worldwide of traces, memories and signs which often have remained blocked and hidden in old people mind, relatives, spectators when they were children at that time...

The horror of Holocaust always accompanies the narration which finally finds a recomposition in the dramatic fate of a jewish family.

This book is maybe too long and sometimes, quite strange for an american writer, sentences are too long: sometimes you may have the risk to lose the thread. Anyway. this book is interesting and worth reading: I suggest its reading to all types of readers.

venerdì 13 novembre 2009

M. Benasayag - A. Del Rey: "Elogio del conflitto/Eloge du Conflict"


Un libro abbastanza complesso dove convivono filosofia, sociologia e politica. Molti sono i riferimenti a Focault e alla sua Biopolitica. Il titolo potrebbe trarre in inganno: l'autore non auspica di certo il ricorso alla violenza o alla guerra. Quello cui si riferisce l'autore è il valore dinamico del confronto, delle differenze in opposizione al conformismo, all'appiattimento, all'assenza di critica.

In questo senso "conflitto" viene distinto dal concetto di "scontro" e viene quindi esaminato come fattore propulsore del cambiamento e delle dinamiche sociali. L'assopimento del conflitto e la sua rimozione dallo scenario sociale diviene pertanto una delle caratteristiche peculiari delle società contemporanee che per questa ragione appaiono anestetizzate ed incapaci di reagire a qualsiasi forma di crisi.

La prima parte del libro mi è apparsa piuttosto macchinosa, teorica e pesante: ho fatto un po' fatica a leggerla. La seconda è decisamente più interessante e propositiva. Si può leggere, (con un pizzico di preparazione però)...

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This is a rather complex book where philosophy, sociology and politics are mixed together. Many citations and references to M. Focault and his Biopolitics. The title could be misleading: the author doesn't refer to violence or war. He emphasizes the dynamic role of the "differences", "confrontations" and oppositions against conformism and lack of criticism and awareness.

With regards to this, conflict is taken distinct from "clash" and thus it is examined as critical factor within change processes and social dynamics. The reduction of conflicts and their removal from social scenarios thus becomes one of the main characteristics of the contemporary societies which, for this reason, are likely to be anaesthetized and unable to react to any form of crisis.

The first half of this book, in my opinion, is maybe too theoretical and complicated: it has been rather difficult to me to keep on reading (yawn...). The second half is definitively more interesting. I however suggest the reading of this book (but some theoretical skills are required...)