Premetto che se c'è una cosa che non sopporto è la proliferazione di gente che cucina o che parla di cucina in tutti i luoghi reali o virtuali. Boccio quindi senza appello tutti questi programmi tv dove c'è gente che cucina o che disserta sulla cacio e pepe o sul vitello tonnato.
Ho acquistato e letto questo libro come una sorta di sfida personale dato che non sapevo nulla del suo contenuto. Ovviamente conosco Anthony Bourdain come acclamato chef e questo sarebbe bastato per rivolgere la mia attenzione altrove. Ma se è vero, come è vero, che la copertina è la prima cosa che ci attrae in un libro, devo dire che i tre loschi figuri riportati appunto in copertina mi davano più l'idea di una band di metallari piuttosto che di cuochi.
Il contenuto del libro è in perfetta sintonia con la copertina. Bourdain racconta la sua vicenda personale di chef fra paradossi, situazioni incredibili, personaggi allucinanti, situazioni pazzesche, sesso e droga, il tutto con una capacità narrativa molto rokkettara.
Libro pieno di ironia, molto interessante e avvicente che colloca la vita dello chef in una luce decisamente poco ortodossa.
Consiglio vivamente la lettura sia a chi è appassionato di cucina sia a chi la detesta come il sottoscritto.
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